
Introduzione
Negli ultimi anni la partecipazione civica ha trovato nuove forme grazie alle piattaforme digitali di democrazia partecipativa. Ma come si costruisce, in pratica, una proposta partecipativa che sia chiara, inclusiva e capace di generare consenso? In questa guida ti accompagniamo passo dopo passo nella creazione di una proposta, dalla definizione del problema fino alla condivisione con la comunità.
1. Definire il problema in modo chiaro
Ogni proposta partecipativa parte da una questione reale e condivisa. Senza un problema ben definito, la proposta rischia di essere percepita come vaga o poco concreta.
- Identifica il tema principale (es. mobilità, ambiente, spazi pubblici).
- Spiega perché il problema è importante per la comunità.
- Usa dati o testimonianze per renderlo più tangibile.
Esempio: invece di scrivere “miglioriamo i trasporti”, specifica “mancano piste ciclabili sicure per collegare il centro al quartiere nord”.
2. Coinvolgere gli attori interessati
Una proposta non deve nascere in solitudine. Coinvolgere gli stakeholder fin dalle prime fasi rende l’idea più solida e condivisa.
- Cittadini e residenti
- Associazioni locali
- Amministratori o istituzioni competenti
- Esperti di settore
Puoi usare strumenti digitali (forum, sondaggi, gruppi online) oppure momenti dal vivo (incontri di quartiere, assemblee, workshop).
3. Strutturare la proposta con obiettivi concreti
Una proposta ben costruita non è solo un’idea, ma un piano con obiettivi chiari.
Gli elementi fondamentali
- Titolo breve e chiaro → es. “Una nuova pista ciclabile per via Roma”.
- Descrizione del problema → massimo 2-3 paragrafi, con dati o esempi.
- Obiettivi concreti → cosa si vuole ottenere? (es. ridurre traffico, migliorare sicurezza).
- Benefici per la comunità → perché tutti dovrebbero sostenerla.
Tip: le piattaforme come Decidim o Consul hanno già formati standard che aiutano a non dimenticare nulla.
4. Usare un linguaggio inclusivo e comprensibile
La chiarezza è fondamentale. Una proposta partecipativa non deve sembrare un documento tecnico, ma parlare a tutti i cittadini.
- Evita gergo burocratico o troppo tecnico.
- Usa frasi brevi e dirette.
- Includi esempi concreti che toccano la vita quotidiana.
- Mantieni un tono positivo e costruttivo.
5. Integrare dati, immagini e fonti
Una proposta convincente si basa su evidenze.
- Inserisci statistiche o report (es. dati ISTAT, studi universitari).
- Aggiungi mappe, foto o infografiche per rendere immediata la comprensione.
- Cita fonti affidabili con link esterni.
Esempio: se parli di inquinamento urbano, puoi linkare a fonti come ISPRA o Eurostat.
6. Aprire la proposta al confronto
Una proposta partecipativa non è un testo “chiuso”, ma un documento aperto a commenti e miglioramenti.
- Abilita la possibilità di commentare online.
- Prevedi momenti di confronto in assemblee pubbliche.
- Accogli suggerimenti e integra i contributi più validi.
Su piattaforme come Concorder, è possibile commentare ogni paragrafo e votare le idee, rendendo il processo ancora più trasparente e collaborativo.
7. Condividere e diffondere
Anche la proposta più brillante non serve a nulla se rimane invisibile. La comunicazione è parte integrante del percorso.
- Pubblica la proposta su social network, forum locali e siti tematici.
- Crea una versione sintetica (flyer, post, video breve).
- Chiedi ad associazioni o gruppi di sostenerla e rilanciarla.
- Usa hashtag tematici (es. #partecipazione, #democraziadigitale).
Conclusione
Creare una proposta partecipativa non significa solo scrivere un documento: vuol dire attivare un processo di ascolto, confronto e collaborazione. Il segreto è procedere per passi: chiarire il problema, coinvolgere le persone giuste, strutturare obiettivi concreti, comunicare con chiarezza e aprirsi ai contributi.
Con strumenti digitali come Concorder, i cittadini e le comunità hanno oggi la possibilità di trasformare le idee in proposte concrete e condivise, aumentando la trasparenza e la qualità delle decisioni pubbliche.


